I conflitti nella coppia sono un fatto naturale. Il conflitto nasce infatti dalla differenza, dal volere cose diverse o avere bisogni diversi, a volte anche dal fatto di avere idee diverse su vari argomenti. Che si tratti della scelta delle vacanze, dell’educazione dei figli o, banalmente, di come trascorrere la serata o di quale programma guardare in TV, ci sono molti momenti in una relazione di coppia in cui fare una scelta condivisa implica un confronto, che a volte può diventare uno scontro.
Ci sono coppie che dicono di non litigare mai, di essere sempre d’accordo su tutto, e sono molto orgogliose di questo, non considerando che probabilmente uno dei due sta rinunciando ad esprimere i propri bisogni o le proprie preferenze per assecondare l’altro.
Dal nostro punto di vista, infatti, i conflitti nella coppia prima o poi ci sono, anche quando c’è l’amore. Ciò che fa la differenza è come questi conflitti vengono gestiti. Un conflitto può essere infatti costruttivo, se porta ad una maggiore unione e conoscenza reciproca (adesso so cosa vuoi e cosa è veramente importante per te, e viceceversa), a soluzioni creative (quale soluzione tiene conto di entrambi i nostri bisogni e desideri?), o distruttivo, se lascia i partner distanti, feriti, o con la sensazione di non essere compresi e amati dal partner. A lungo andare i conflitti distruttivi possono soffocare o far morire l’amore, portando ad una crisi della coppia e della relazione.
Ecco allora alcuni errori da evitare se vuoi “litigare bene” col tuo partner. Puoi comprendere meglio l’effetto di ognuno dei seguenti messaggi se ricordi l’effetto che hanno avuto su di te le volte che il tuo partner li ha utlizzati.
1) Messaggi TU: “(tu) pensi sempre e solo a te stesso!” “ non mi ascolti mai!”Viene a tutti naturale utilizzare messaggi di questo tipo, e la reazione che suscitano, sia in noi che nel nostro partner, è altrettanto naturale e immediata: chiusura e difesa. Il pensiero nella testa di chi ascolta potrebbe essere qualcosa del tipo “ che ne sai tu a cosa penso io?” “sei un ingrata, ti sei già dimenticata dell’altra sera: mi sono sorbito due ore dei tuoi lamenti sull’ufficio e il lavoro….” Sull’utilizzo dei messaggi Io e dei messaggi TU abbiamo già scritto (vedi questo articolo). Ricordiamo che i messaggi TU risultano accusatori, definiscono la situazione in modo perentorio senza lasciare all’altro la possibilità di esprimere il proprio punto di vista, danno cioè il senso che si ha già un’idea chiara di ciò che l’altro è, pensa, vuole, sente, e portano a chiusura e difesa.
2 ) Critiche e disprezzo (ironia): “ovviamente anche questa volta non hai visto….” “non bisogna essere un pozzo di scienza per arrivarci…”Essere ironici e sprezzanti ad alcuni viene proprio naturale, ma se fossero consapevoli dell’effetto che hanno sull’altro e delle conseguenze che alla lunga questi messaggi possono avere sulla relazione, si tratterrebbero molto di più. Critica e disprezzo sono mortificanti, uccidono il bisogno che ognuno di noi ha, di sentirci unici e speciali per l’altro. Inoltre abbattono l’autostima e ci rendono molto sensibili agli apprezzamenti di chi, al di fuori della coppia, sa riconoscere il nostro valore. Molte storie parallele nascono così, dall’incontro con qualcuno che ci fa sentire, finalmente, apprezzati.
Particolare attenzione ai messaggi “sei”, che vanno a colpire l’identità (“sei distratta, inaffidabile”) , e assolutamente banditi i confronti con la famiglia di origine “sei come tua madre/tua padre”.
3) Ricordare continuamente errori o fatti spiacevoli. C’è chi dice di avere la memoria di un elefante, e non manca, ad ogni litigio, di ricordare tutte le volte in cui…. Continuare a ricordare fatti negativi e delusioni ad ogni litigio, toglie speranza alla relazione, dandone una definizione negativa ed evidenziando una convinzione di fondo che è molto limitante (non possiamo farcela… ecco vedi, lo sapevo….). L’altro ha così la sensazione che non riuscirà mai a farci felici, a recuperare, o che non servirà a nulla impegnarsi, tanto prima o poi fallirà nuovamente.
4) Parlare quando si è molto arrabbiati o preda di emozioni negative. Se si è molto arrabbiati o sulla difensiva probabilmente sceglieremo una di queste 2 reazioni: l’attacco o la fuga. Tenderemo cioè ad inseguire il partner e ad essere aggressivi, o a chiudere la discussione e le porte del cuore, battendo in ritirata (e lasciando l’altro frustratissimo fuori a cercare di raggiungerci). Responsabile di questi due comportamenti è l’amigdala, quella parte del nostro cervello che si attiva nelle emergenze e che è responsabile delle nostre strategie di sopravvivenza, che sono appunto l’attacco, la fuga, o la paralisi. Quando si attiva l’amigdala reagiamo in modo istintivo, e difficilmente riusciamo ad essere ragionevoli, e il rischio di dire cose che non si pensano o non si vorrebbe dire è molto alto. Per approfondimenti leggi anche questo articolo.
5) Reagire d’impulso e colpire i punti sensibili per ferire. Conoscendo bene il partner sappiamo cosa lo può ferire. Se sei sulle difensive e percepisci l’altro come un nemico, nel tentativo di difenderti fai attenzione a non lasciarti sfuggire dei colpi bassi, per esempio utilizzando confidenze fatte in momenti di tranquillità e di unione. Anche se siamo molto arrabbiati è importante resistere alla tentazione di ferire l’altro. Ci sono cose che una volta dette rimangono come ombre nella relazione, e alla lunga avvelenano l’amore e la fiducia nell’altro, portandoci ad evitare di mostrare la nostra parte vulnerabile, nel timore che venga attaccata e fatta a pezzi al primo litigio. Bando anche al rinfacciare o screditare momenti positivi che ci sono stati, anche come tentativo di riparazione “è inutile che poi mi regali i fiori”; “è inutile che torni piagnucolando”…
6) Voler avere ragione a tutti i costi, o per forza l’ultima parola. In questo modo il litigio si trasforma in una lotta di potere, in cui uno dei due cerca di affermare il proprio punto di vista come quello giusto o il più importante. Spesso questo atteggiamento parte dall’errata convinzione che la realtà sia una sola e che ci sia un’unica verità. Nella coppia non esiste una realtà oggettiva, ma due realtà soggettive. E’ invece importante parlare per comunicare e comprendersi, cioè per capire il punto di vista e il vissuto dell’altro, e cercare di creare spazio per i bisogni, i pensieri e le emozioni di ognuno.
In altre parole, per “litigare bene”, e fare in modo che un conflitto porti ad una maggiore intesa e alle soluzioni creative a cui abbiamo accennato sopra, anzichè a una crisi di coppia, è importante che ci sia la disponibilità da parte di entrambi sia ad esprimere esplicitamente le proprie emozioni e i propri desideri, sia ad ascoltare il punto di vista dell’altro ed accoglierlo.