Ti è mai capitato di iniziare un discorso con il tuo partner desideroso/a di fargli/le capire qualcosa di importante, e di scatenare invece un litigio? Sicuramente allora conosci quanto possa essere grande il malessere e la frustrazione in una situazione del genere.
Ascoltando le coppie in consulenza nel mio studio noto come certi problemi di coppia si scatenino all’improvviso, sembrerebbe senza preavviso. Si siedono di fronte a me, ansiosi di poter condividere con qualcuno la sofferenza legata a certe incomprensioni, animati da ottimi propositi (“siamo qui perché ci amiamo, e vorremmo riuscire a comprenderci meglio!”), e mentre, dopo poco, lei inizia a descrivere come “l’educazione e la responsabilità dei figli cade tutta su di me. Lui lavora tanto, ma poi in casa non fa niente, è completamente disinteressato. Si siede sul divano e si isola, per lui non esiste più niente e nessuno”, lui inizia ad agitarsi sulla poltrona, scuotendo la testa, trattenendo a fatica le suo obiezioni, finché sbotta: “lavoro dieci ore al giorno, ho preso quell’incarico d’accordo con te, perché tu dicevi che mi avresti sostenuto e che un aumento ci avrebbe fatto comodo … non sono un menefreghista!” L’atmosfera si scalda, e noto come visibilmente lui sta prendendo una posizione di chiusura difensiva, mentre lei si spazientisce, visibilmente frustrata dall’impossibilità di farsi capire.
La regola d’oro della comunicazione non conflittuale
C’è una regola d’oro della comunicazione, che questa coppia non sta applicando, e che voglio condividere con te, perché ti può aiutare a farti capire senza mettere l’altro sulla difensiva.
Se segui questa regola sarai in grado di dire al tuo partner ciò che ti sta a cuore senza che lui si senta attaccato o accusato, e questo probabilmente gli permetterà di ascoltarti. Si chiama la regola del “messaggio io”.
Dai messaggi tu ai messaggi io
Se ci fai caso quando vogliamo parlare con qualcuno di qualcosa che ha fatto o continua a fare e che non ci piace e che vorremmo cambiare, soprattutto se siamo molto coinvolti emotivamente, capita che utilizziamo messaggi del tipo: “(TU) ti sei dimenticato anche stavolta di mettere le tazze della colazione nel lavandino (o pagare le bollette, o stendere il bucato, o andare ad udienza dagli insegnanti di nostro figlio,…) . Non mi pare una cosa pazzesca, ovviamente (TU) te ne freghi e dai per scontato che me ne occupi io, perché a te non interessa se sono stanca o no! Se TU mi amassi non ti comporteresti così!”
Un messaggio di questo tipo esprime probabilmente la frustrazione di chi si sente poco ascoltato, amato o rispettato dal partner, molto probabilmente per il ripetersi di qualcosa di cui avevano già parlato.
Ma se leggi con attenzione questo messaggio puoi notare come il contenuto si concentri su ciò che l’altro fa, pensa, prova, è cioè ricco di messaggi TU (tu fai, tu pensi, tu non mi ami, tu te ne freghi, tu ti dimentichi, etc).
I messaggi che interpretano in modo così deciso le intenzioni dell’altro, suonano come un’accusa e portano inevitabilmente chi ascolta a chiudersi, mettersi sulla difensiva ed eventualmente contrattaccare. Questo tipo di reazione è naturale, e sicuramente ce l’hai anche tu ogni volta che qualcuno utilizzando questo tipo di frasi, pretende di sapere che cosa hai pensato, provato, quali erano le tue vere intenzioni in una data situazione.
Qualsiasi comportamento o gesto può avere in realtà mille motivazioni e significati, che solo la persona che lo compie può dirti e spiegarti.
Come coach ti chiederei: come fai a sapere che il fatto che si sia dimenticato di mettere le tazze nel lavandino significa che non ti ama? In altre parole: come fai a sapere cosa pensa, prova, sente il tuo partner? Stai dicendo che sai che è così, o che tu temi che sia così, e che magari vorresti essere rassicurata?
Esiste un modo più semplice di comunicare che un comportamento ci ferisce, ci infastidisce o semplicemente non ci piace: parlare in prima persona, utilizzando cioè i messaggi IO. Con questo tipo di messaggi parlo di me, di come mi sento io rispetto a ciò che lui fa, di cosa provo io, quali sono le mie reazioni, etc.
Come funziona in pratica
1) Descrivo i fatti, ciò che è accaduto o che lui ha fatto, ma solo dal punto di vista descrittivo, senza valutazioni, interpretazioni o giudizi . Es: “Ieri sera sono rientrata dal lavoro e ho trovato le tazze della colazione ancora sul tavolo della cucina”.
2) Dico come io mi sono sentita per questo, cioè cosa io ho pensato, come io ho interpretato questa cosa, l’effetto che ha avuto su di me. Es: “(IO) mi sono sentita trascurata, come se non ti importasse di me, perché ti ho detto tante volte che per me è importante… A volte (IO) ho l’impressione che se ti chiedo qualcosa non mi prendi sul serio o non te ne importa”
3) E tu? Questo punto è importante, è il momento in cui, dopo aver comunicato come mi sento rispetto a ciò che è accaduto lascio la possibilità all’altro di dirmi come lui ha vissuto la cosa, quali sono stati i suoi pensieri, le sue vere intenzioni. Nell’esempio che stiamo facendo lui probabilmente potrebbe dire che era di corsa e proprio non ci ha pensato, che era in ritardo come sempre per il lavoro, che gli dispiace se mi sono sentita così, che per lui non aveva tutto questo significato, che non è con le tazze sul tavolo che lui dimostra il suo amore….
E da qui il discorso potrebbe proseguire con un chiarimento e con un avvicinamento.
E se non funziona?
Il primo ostacolo da superare è quello di rompere gli automatismi (parlare in termini di messaggi tu viene “spontaneo”) e portare l’attenzione e la consapevolezza al modo in cui comunichi.
Perché questa tecnica funzioni bisogna poi che il tuo intento sia veramente, oltre quello di farti capire, anche di ascoltare e comprendere l’altro, di capire qual è la sua prospettiva. Per riuscirci è fondamentale partire dalla consapevolezza che difficilmente possiamo sapere quello che l’altro pensa o sente, e che dobbiamo diffidare delle nostre interpretazioni, anche quando ci sembrano evidenti, dobbiamo lasciare il beneficio del dubbio, e verificare. Ci vuole insomma un atteggiamento di sufficiente fiducia ed apertura. Se questo accade, parlare apertamente dei problemi di coppia può essere l’occasione di un ulteriore avvicinamento e rafforzamento della relazione.