Coaching per la coppia

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Crisi di coppia quali sono i segnali da riconoscere?

24 Febbraio 2015 by Redazione CoachingPerLaCoppia

La fine di un rapporto di coppia è spesso preceduta da segnali che fanno intuire che la coppia non sta andando nel verso giusto. L’abilità nel cogliere questi segnali può aiutare a recuperare il rapporto prima che sia tropo tardi, oppure può portare a trarne le dovute conclusioni, comprendendo che, purtroppo, è arrivato il momento di separarsi.

Crisi di coppia quali sono i segnali da riconoscere? Un primo campanello di allarme si scopre nella pratica di smettere di offrire o di ricevere sostegno e approvazione al partner. In questo caso il rifiuto al dialogo genera malessere, anche fisico, per cui solo con il dialogo si può porre rimedio alla situazione. Un altro importante segnale di insoddisfazione nella coppia si può leggere nel pessimismo che coglie uno dei partner e nell’apatia, quindi nell’ignorare le richieste e i dialoghi. Tali comportamenti possono interessare sia gli argomenti cruciali della relazione che le cose più banali, come la data della scadenza del latte.

Un altro pericoloso segno di infelicità si basa sul meccanismo della “richiesta-rifiuto”, ovvero nel richiedere una cosa che viene prontamente rifiutata dal partner attraverso un meccanismo quasi automatico. Questa situazione genera ansia e malcontento, per cui non va mai sottovalutata. La ricerca dei difetti e l’insoddisfazione generata dal fatto che il partner non è l’uomo o la donna dei nostri sogni contribuiscono, infine, a generare malcontento e vanno quindi letti come campanelli d’allarme nella possibile fine di una coppia.

Si possono superare le crisi di coppia? Certamente si, tutto si può superare, ma se i sentimenti provati sono troppo forti o vengono percepiti come tali, è giunto il momento di cambiare pagina e di leggere una nuova avventura della nostra vita.

Problemi di coppia, come vivere una relazione difficile

6 Febbraio 2015 by Redazione CoachingPerLaCoppia

Le relazioni possono essere felici, ma quando diventano problematiche non è corretto trascurarle, in quanto un amore infelice può limitare anche la nostra personalità. Queste sono le parole della psicologa Caryl Rusbult, la quale consiglia di passare all’azione, non senza meditare sulla natura delle difficoltà che si vivono ogni giorno nella coppia.

Il dubbio maggiore per chi vive una relazione problematica si basa sulla scelta tra troncare di netto la relazione o aspettare il termine della fase negativa. In altri termini,passare sopra ai piccoli e grandi problemi può causare una relazione infelice e molti studi psicologici confermano il fenomeno. Ma cosa porta le persone a mandare avanti dei rapporti controproducenti? Può accadere che la fiducia e il rispetto per il partner vengano a mancare e si dia così vita ad un amore infelice. Confessare al partner di stare soppesando l’idea di troncare il rapporto rappresenta la difficoltà maggiore, in quanto la paura di un futuro incerto o di ferire i sentimenti del partner sono i responsabili principali delle nostre azioni.

Problemi di coppia, come vivere una relazione difficile. Un altro fattore che rema contro la scelta di prendere una decisione definitiva si basa sulla pigrizia individuale e sulla paura di non avere qualcuno al nostro fianco, in altre parole di restare infelici piuttosto che soli. La difficoltà nel troncare un rapporto può essere affrontata con il supporto di un consulente esperto in Coaching per la coppia. Il modo in cui si affrontano i problemi di coppia rappresenta il punto centrale sulal durata di una relazione. Conviene mantenere  in piedi una relazione anche se si è infelici?

Crescere insieme in un rapporto di coppia

16 Gennaio 2015 by Redazione CoachingPerLaCoppia

Nel rapporto di coppia esistono delle dinamiche precise che sono legate alla conoscenza reciproca dei partner. Proprio la conoscenza dell’altro rappresenta uno degli elementi maggiormente critici della vita di coppia, una componente del rapporto che in molti casi riserva spiacevoli sorprese. In molti casi si pensa di conoscere bene il proprio partner per poi scoprire, in alcuni casi anche dopo un lungo periodo insieme, che si aveva una conoscenza molto superficiale dell’altro.

Ci sono persone che nel vivere il loro rapporto di coppia, inconsciamente e in altri casi intenzionalmente, agiscono nella coppia in maniera tale da far conoscere solo la parte migliore di sè, nascondendo ciò che non si accetta per non apparire vulnerabili o poco desiderabili. Questo tipo di comportamento è sicuramente ingannevole se intenzionale, tuttavia si devono considerare i casi in cui il non mostrare una parte di se è legata ad una condizione ignota. Sicuramente oltre che ingannevole, un simile comportamento di uno dei partner ha dei risultati sicuramente molto negativi nel rapporto, ecco quindi alcuni suggerimenti in un rapporto di conoscenza e di frequentazione che punta a diventare un rapporto di coppia stabile.

Raggiungere una conoscenza approfondita del partner deve essere sicuramente un obiettivo importante. Per conoscersi bisogna quindi saper porre domande e saper ascoltare la persona che si ha di fronte. La comunicazione in un rapporto di coppia deve essere quindi leale ed aperta, nelle situazioni di contrasto è importante confrontarsi con calma e serenità, le situazione di contrapposizione sono normali nella vita di coppia e devono rappresentare un momento di riflessione e un occasione per una maggiore conoscenza dell’altro.

E’ importante poi riconoscere i propri errori, non è sempre facile e non tutti riescono a farlo, riconoscere di aver sbagliato, infatti, richiede intelligenza, coraggio e umiltà. Alla base della coppia deve quindi esserci la comunicazione, una delle regole d’oro, spesso dimenticata è che nessuno è perfetto, si devono quindi accettare i limini del partner, imparando ad accettare quello che non ci piace nella persona con cui si decide di costruire un rapporto stabile. Il senso del noi, dell’essere in due, deve prevalere. Nella coppia ci possono essere aspettative e obiettivi diversi, ognuno di noi ha bisogni e motivazioni diverse, far emergere forme di egoismo e interessi personali non porterà la coppia molto lontano.

Il Matrimonio spegne la passione?

29 Dicembre 2014 by Redazione CoachingPerLaCoppia

Spesso sentiamo dire che il matrimonio è ‘la tomba dell’amore’, in quanto la passione si affievolisce con il passare degli anni e le relazioni stabili portano inevitabilmente all’esaurimento del desiderio. La convinzione comune ci porta, infatti, a maturare l’idea che passione e quotidianità non possano convivere e che una sia, inevitabilmente, slegata dall’altra.

D’altro lato la sfera sessuale racconta molto di un rapporto, perché non interessa solamente la parte fisica ma coinvolge anche fattori legati al rispetto, alla cura e  alla complicità. Gli studi scientifici non si sono mai stancati di affermare che la scienza dell’amore è pura biologia, ovvero alcuni ormoni della passione, come la dopamina, durano qualche anno, mentre altri, come l’ossitocina, sono più longevi e si propongono alla base delle relazioni stabili. Ma gli ormoni possono spiegare solamente i fattori puramente fisici, in quanto il matrimonio e le relazioni stabili implicano una moltitudine di fattori molto più complessi. Tra tutti spicca l’equilibrio che esiste all’interno della relazione.

Il Matrimonio spegne la passione? Quantità non significa qualità, ma nelle coppie a lungo termine i due fattori sembrano coesistere in modo attivo. Se guardiamo alle statistiche, sembra infatti che le coppie di lunga data facciano più sesso rispetto ai single e, soprattutto, in modo più appagante. Secondo analisi approfondite condotte dallo psicologo statunitense John Gottman, gioca un ruolo importante il contributo che gli uomini apportano alle faccende domestiche. Non si tratta del pratico gesto di ‘fare le pulizie’, ma del fatto che condividere ogni aspetto della vita di coppia aiuta ad energizzare la relazione. Questo è solamente un piccolo aspetto che merita di essere considerato, in quanto è indispensabile analizzare le emozioni che circolano, l’affetto, gli interessi, la sintonia che la coppia vive ogni giorno.

Siete d’accordo con lo studio?

Litigare nella coppia fa male al cuore

23 Dicembre 2014 by Redazione CoachingPerLaCoppia

Litigare ‘spezza il cuore’, non solo in senso figurato, ma purtroppo anche nella sua prospettiva fisica. Questo è quanto emerso da uno studio svolto dai ricercatori della Michigan State University e dell’Università di Chicago, secondo i quali i matrimoni ricchi di litigi e di frustrazioni provocherebbero un maggiore rischio di infarto, soprattutto per i soggetti femminili.

Lo studio ha evidenziato che il rischio di infarto cardiaco e di problemi legati alla pressione aumentano sensibilmente se le donne sono coinvolte in relazioni infelici e ad alto tasso di litigio.  I dati della ricerca sono stati raccolti su 1200 coppie sposate e sottoposte ai vari test nel corso degli anni. La ricerca ha evidenziato che tradimenti, litigi continui e problemi di condivisione hanno portato il coniuge ad ammalarsi, fino nei casi più estremi a morire per patologie legate al sistema cardiaco. Essendo le donne più sensibili al rapporto affettivo e più portate alla monogamia, esse risultano quindi più colpite da questi problemi.

I sociologi che hanno guidato la ricerca, i dottori Hui Lui e Linda Waite, hanno inoltre notato che questi problemi interessano tutte le coppie, ma dove le situazioni diventano problematiche i rischi legati al sistema cardiovascolare salgono al 90%. Questo tratto interessa coppie di ogni età, dalle più giovani e innamorate fino alle più solide e rodate. Come comportarsi quindi? La medicina arriva fino ad un certo punto e non può certamente guarire dai dispiaceri legati ai problemi affettivi. Tutto si gioca sull’equilibrio nei rapporti e su una buona e ricca dose di fortuna, la quale può salvare le persone dai dispiaceri e quindi da problemi di natura molto più grave.

Stabilizzare una coppia significa accettare i difetti del partner?

17 Dicembre 2014 by Redazione CoachingPerLaCoppia

All’inizio c’è il periodo dell’innamoramento, quando le coppie vivono una sorta di luna di miele perenne e i partner leggono solamente gli aspetti positivi l’uno dell’altro. Con il trascorrere del tempo l’idillio dei primi tempi si converte però in qualcosa di diverso, non meno bello, ma semplicemente diverso. E qui entrano in gioco le difficoltà e le capacità della coppia di stabilizzarsi per diventare longeva e resistere ai problemi di ogni giorno.

Come affermava Bowlby un po’ di tempo fa, “le più forti emozioni l’essere umano le prova mentre è impegnato nella costruzione, nel mantenimento o nella rottura di una relazione significativa”. Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano quindi a giocare, in quanto è sulla quotidianità di ogni giorno che le coppie si misurano in modo importante, continuo e forse difficile.

Stabilizzare una coppia significa accettare i difetti del partner?  I litigi possono e devono appartenere alla vita di coppia, in quanto la rendono vitale e reale, ma essi devono essere limitati e prevedere un grado di torto ripartito al 50%. La presa di responsabilità aiuta, infatti, ad ampliare la lente attraverso la quale si osserva la relazione e a non storpiare i comportamenti del partner. La visione degli sbagli personali si propone, infatti, come uno dei capisaldi nella costruzione di una coppia stabile, al quale si affianca la capacità di comprensione e la volontà di fare tesoro delle esperienze vissute, al fine di comprendere in modo più pratico quali sono i bisogni, le conoscenze e le previsioni che dirigono la vita di coppia.

E’ cosi dificile mantenere l’equilibrio nella vita di coppia?

Il Matrimonio funziona meglio con poca differenza di età?

12 Dicembre 2014 by Redazione CoachingPerLaCoppia

Anche se i numeri centrano poco con l’amore e con i sentimenti, un recente studio ha sottolineato che fra i fattori che interessano il naufragio di un matrimonio si inserisce in maniera prepotente la differenza di età. Il numero dei divorzi in tutto il mondo sta salendo in modo esponenziale e, secondo le statistiche più recenti, interessa una coppia su due. Molti sono i fattori che possono incidere sulla decisione di spezzare il legame del matrimonio, ma secondo uno studio coordinato da Randy Olson e pubblicato sulla Research Network Social Science, le coppie che presentano un’età anagrafica vicina hanno meno probabilità di divorziare rispetto ai legami dove la differenza anagrafica si propone notevole.

Il Matrimonio funziona meglio con poca differenza di età? Se tra i coniugi la differenza si presenta tra 1 e 5 anni le possibilità di divorziare sono infatti basse, mentre se questi numeri si alzano, crescono in contemporanea le probabilità di divorziare. Questi dati si spiegano con fattori legati all’ambiente, agli interessi e all’educazione ricevuta. I coniugi che presentano un’età vicina sono infatti cresciuti nello stesso periodo storico, condividono gli stessi valori e possiedono un ricordo dell’infanzia molto simile. Ciò non accade nelle coppie dove le differenze sono notevoli e dove la passione si propone come il perno attorno al quale ruota il rapporto.

Se essa si esaurisce non rimangono elementi comuni, né tantomeno esperienze da condividere. Al fattore anagrafico si associa la presenza di figli in quanto, secondo la ricerca, le coppie con prole presentano il 76% di probabilità in meno di divorziare rispetto alle coppie che non hanno figli. Questo aspetto deve in ogni caso essere analizzato con attenzione, in quanto ogni caso presenta diversità molto importanti, che non possono essere valutate solamente con studi e statistiche ma che si espandono all’universo dell’equilibrio nelle relazioni, alle condizioni ambientali, sociali ed economiche che interessano la coppia.

Secondo la vostra esperienza e le vostre conoscenze, da 1 a 10 quanto influisce la differenza di età nella longevità di un matrimonio?

Matrimoni in calo, -20% in 5 anni, perchè ci si sposa di meno?

20 Novembre 2014 by Redazione CoachingPerLaCoppia

Nel nostro paese sono sempre meno le coppie che decidono di convolare a giuste nozze. Nel 2013 sono stati meno di 200 mila i matrimoni celebrati, 1/5 in meno rispetto a 5 anni fa. I dati, che sono stati resi noti dall’Istat, fotografano un paese in cui la coppia, e di conseguenza la famiglia, fondata sul matrimonio diventa sempre più una rarità.

Negli utlimi 5 anni ci sono stati 53.000 matrimoni in meno, un calo, in media di oltre 10.000 matrimoni in meno ogni anno. Il dato è omogeneo sia per le prime che per le seconde nozze. Quali sono i motivi di questo calo? I dati sono stati presentati al Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, Monsignor Paglia. Oltre ad una lettura che è il segnale di un profondo mutamento culturale, il calo dei matrimoni è conseguenza di scelte egoistiche. I single per vocazione sono interessati a costruire una vita da soli e non in coppia. Anche a giudicare dal numero di separazioni e di divorzi, intraprendere la strada del Matrimonio rappresenta per molti la scelta di un viaggio rischioso con un altissima possibilità di fallimento. In una società in cui si pensa al benessere personale i legami risultano difficili e pesanti da portare avanti nel tempo.

I dati dell’Istat del dettaglio mostrano per i circa 146.000 matrimoni celebrati dal 2008 al 2013, una scelta di separazione dei beni del 69,5%. In calo del 10% anche le seconde nozze. Perchè ci si sposa di meno? e’ questa la domanda che rilanciamo ai nostri utenti sui Social Network. Quante e quali problematiche influiscono sul rapporto di coppia tanto da non considerare più le nozze con un traguardo per la propria unione?

Whatsapp ha cambiato la vita di coppia? Pregi e difetti dell’App più utilizzata

21 Ottobre 2014 by Redazione CoachingPerLaCoppia

La tecnologia entra nelle nostre vite e, anche se apparentemente, non influenza le nostre azioni quotidiane, in realtà può portare profondi cambiamenti nelle nostre abitudini. Whatsapp, notissima applicazione per i messaggi attraverso la rete, ha cambiato il nostro modo di comunicare e i nostri rapporti interpersonali. Uno studio ha affrontato il tema dei cambiamenti dovuti ad un diverso modo di comunicare anche nella vita di coppia?

Whatsapp ha cambiato la vita di coppia? Un sistema di comunicazione istantaneo, che consente ai coniugi di comunicare anche a lavoro e durante le azioni quotidiane. Attraverso un app si mantiene un contatto costante, si è al riparo da orecchie indiscrete e si può mantenere una conversazione in ogni momento. Una caratteristica di Whatsapp è la velocità con cui si invia e riceve una risposta, anche se si è al lavoro, se si sta facendo sport, se si è con amici, il messaggio recapitato sullo smartphone viene notificato all’altra persona, se si legge e non si risponde, la polemica è in arrivo. Non ricevere risposta immediata può rappresentare in alcune persone motivo di ansia, di preoccupazione, quando si tratta poi del proprio partner l’ansia sfocia in dubbi e preoccupazioni. Vi capita di non rispondere immediatamente ad un messaggio di Whatspp? se è invece il vostro partner a non rispondere? Come per gli sms, oggi ampiamente sostituiti da un sistema di comunicazione istantanea, la tecnologia ha sicuramente invaso la vita di coppia, strumenti utili ma che rischiano di sostituirsi ad altre forme di comunicazione. Un appuntamento, un telefonata “tradizionale” per sentire il partner o il proprio coniuge se si è momentaneamente a distanza.

Forse si deve dedicare il giusto tempo alla comunicazione, si devono concedere gli spazi giusti ad un momento di affetto?

Tradimento: che lavoro fa chi tradisce di più?

18 Ottobre 2014 by Redazione CoachingPerLaCoppia

Avete mai pensato di suddividere i “traditori seriali” per categorie lavorative? Qualcuno lo ha fatto. Ecco i dati di un recente studio emerso analizzando i dati di un noto portale di incontri extraconiugali. Analizzando le iscrizioni e i vari profili, e attraverso delle interviste private, ecco le professioni più propense ad una scappatella e “i mestieri” a cui non si può resistere per un rapporto extraconiugale.

tradimento1Nell’immaginario collettivo resistono le figure come l’idraulico, il postino o la segretaria, ma nella realtà attuale, anche la predisposizione al tradimento segue l’evoluzione e le abitudini lavorative moerne. Nella Top 4 delle professioni più propense al tradimento spiccano, il tecnico informatico, il casalingo, lo chef a domicilio, il dottore. Sorpresi? Il 29% degli intervistati ha ammesso di non poter resistere al fascino dell’informatico, l’amico chiamato per un pronto soccorso al proprio pc o per risolvere problemi di connessione, che poi finisce, per stringere anche altri collegamenti. Per il 20% è invece il casalingo, l’uomo che si dedica alle faccende di casa e che, sempre secondo il sondaggio, è al primo posto nelle fantasie erotiche femminili.

Completano la classifica delle professioni meglio propense al tradimento, lo Chef a domicilio, una professione emergente sicuramente collegata alla passione che lega cibo e sesso e che, certamente, con la scusa di insegnare i segreti della cucina, finisce con il prendere molte donne per la gola e non solo. Infine il dottore, la professione che per il 15% degli intervistati rende perfetti e più facili gli incontri extra coniugali senza destare sospetti nel partner. … “Amore esco per andare dal dottore” avete rincorso il vostro partner?

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